"Alla fine di agosto del 1923 i miei genitori mi portarono a Moravska Trebova, una cittadina al confine con la Germania dove si trovava un liceo russo con annesso collegio. Sergei mi aveva datto un' infarinatura di arimetica, per la quale ero totalmente negata. marina aveva tentato di integrare con una base di grammatica la mia scrittura disinvolta e le mie letture voraci, imparai inoltre l' alfabeto latino e la lunga preghiera del Credo ( di altre più brevi ne sapevo già).
Marina non voleva lasciarmi andare: pensava, come una volta, che alle bambine l' instruzione non servisse a nulla, e temeva il distacco. Mio padre insitette sia sul distacco che sull' istruzione".
Ariadna Cvetaeva.
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